Tu sopra di me,
Incoscienza di saperti inafferrabile
Stesso tempo,
Tu sopra di me,
“Id quod divinum est aeternum ”
"Confusione" di Joe Reese, olio su tela,2002
La vita non è meta, ma percorso.Percorso da percorrere, a volte correndo, camminando, strisciando.Fermandosi ad osservare ciò che si è compiuto, prospettivando di nuove,di mete ,ideando meccanicamente di nuovi , di passi, per percorrerle.
Io e la mia vita, non andiamo molto d’accordo. Spesso ci capita di litigare, di insultarci,Così come avviene in ognuna delle tante e più idiomatiche soap opere. Ma infondo ci vogliamo bene. Dobbiamo solo imparare a convivere. È difficoltoso ,costringere un anima a vivere confinata in un corpo. Così come lo è scegliere uno stile di vita, fra i tanti modelli che ci vengono imposti e che ci autoimponiamo, fra la miriade di possibilità, che è il mondo stesso ad offrirci , ignaro di quanto viverlo è ignobilmente frustrante. Io a volte la mia vita la vedrei bene così. pochi brabdelli di stoffa (arruffati giusto per non provare freddo ) una capanna sconfinata dal mondo .Ovvio ,salvo miracoli fisiologici, necessiterei di una castrazione chimica, di un blocco di pensiero ,di atarassia e di una grande dispensa di materiale personal-creativo, tale da riempirla.
Per quanto egoistico possa essere tutto ciò, è empiricamente dimostrato che conviverla , fa troppo male. Sempre. Dal quando ti senti violentato per aver espresso una parte importante di te. A quei momenti in cui ti scontri con l’indifferenza, in cui ti senti incompreso, ferito, umiliato , stonato.