“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor" Giacomo Leopardi

martedì 15 giugno 2010

Alla mia vista

Enigma della città con gli occhi piangenti
Sergio Lai - olio su tela 100x70, 2003


Alla mia vista i tuoi occhi
potrebbero disintegrarsi
ed io abile vetraio
potrei raccoglierne i cocci
per poi farne uno specchio
in cui distorcere l'immagine
perplessa delle tue
vacue convinzioni.
Alla mia vista i tuoi occhi
potrebbero appannarsi
ed io maldestro pittore
con le dita potrei disegnarci
un cielo, e nel cielo il tuo sorriso
per nutrirlo di giganti rosse
e dell'amaranto di un tramonto.
Alla mia vista i tuoi occhi
potrebbero appannarsi
ma io esoterico alchimista potrei
in nigredo la materia putrefare,
in albedo i tuoi atomi purificare,
in rubedo per eterno far luccicare.
I tuoi occhi nella notte
potrebbero abbagliarmi
ed io miope roditore potrei
lasciarmi ingannare dal nettare
sudato dalla tua bocca untuosa
e morire disciolto nell'acido carnivoro
del tuo aberrante ascidio.

sabato 10 aprile 2010

L'ultimo calice di veleno

"La luna ed il calice"- Claudio Giulianelli
olio su tela cm 50x70 2006
Quando il tempo mi cospargerà
di rughe e aggrotterò la fronte
per fingere sintomatico malore;
Quando un alito sprecato di gioventù
rimpiangerò violato stringendo
pugni di acuminati chiodi;
Quando un arido e scosceso terreno
desidererà possedere le mie sconsacrate
spoglie tra i suoi ornamenti funebri;
Stanco e privo di lamenti da te
berrò l'ultimo calice di veleno.
Solo allora le ginocchia poserò tra
le dune incandescenti della morte;
Il mio petto conoscerà il sapore
degli ultimi battiti che violenti
squarceranno i miei tessuti;
Ed un silenzio attonito rimbomberà
tra le pareti craniche a discapito
dei miei tormentosi pensieri.

mercoledì 10 febbraio 2010

Omicidio d'amore

David Jacques-Louis "Marat assassinato"
1793, olio su tela



Adulanti le tue mani mi accarezzano
infuocate come gemiti libidici;
lame a daga sui miei polsi inferociti
che riassettano la pelle in detriti di abulia.

Allacciate come funi sul mio petto
le tue braccia si distorcono nell'ombra;
cola il sangue dai miei piedi strangolati
ansimando sul terreno a disdoro della vita.

Ardo al rogo sui miei rovi intricati come chiodi;
squattrinata è la follia di morire così soli.