Libero il tuo corpo da quelle atrofizzanti mura,
l'acqua insozzare più non puoi.
Ti libero la fronte dai ghiaccioli
Che il discettar di me,
evita di toccarmi.
Libero il tuo sguardo dal meco ritardar di assassini plausi
Che analgesici assorbono dolore dalle ultime frangenti ferite.
E vivrai sotto il sole graffiando vortici d’aria.
Che abissino vermi nel terreno!
Una belva mi ha salutato vomitando rancore
Dove?In quella luce.
Gementi giacciono i germogli
e quella neve scivola sul ghiaccio..
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