“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor" Giacomo Leopardi

lunedì 19 ottobre 2009

Il funambolo



Mai smetterei di indossare un finto sorriso di plastica e una rete per capelli di colore blu. Dietro il buffo naso di un pagliaccio celo, nel silenzio, la contemplazione del sarcasmo che mi vuole, deriso. Ma è quando stringo tra le mani un’asta e i miei piedi cigolano su di una corda per paura di contatto terreno che, apro le porte all’entusiasmo del vivere nel brivido di sprofondare in basso. Allora è come se dominassi il cielo. Allora è come se non avessi più forma e il mio corpo si mimetizzasse con il vento. È da qui che inizia il mio viaggio sciamanico verso i sogni infranti tra uno stelo di ombre e un vortice di tenerezza che mi inebria di fertile sapienza. Ma il mio trucco sembra sciogliersi a causa del sudore. Lo spettacolo è finito. Ho completato il mio percorso. Il Pubblico applaude e domani forse, ci saranno ancora applausi tra gente diversa e diverso silenzio. Nuove occasioni e nuove mancate. Nuove mancanze e nuovi momenti per fingere e chiedermi ancora del perché pur essendo uomo, riesco anch’io a volare.