“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor" Giacomo Leopardi

venerdì 25 gennaio 2008

Vorrei


Vorrei vivere in un mondo pulito,capace di comprendere,muovermi in una città fatta di persone e dare un senso ad ogni sogno più nascosto.Vorrei poter congelare il tempo quando sono felice e farlo scorrere in fretta quando mi consuma.Vorrei guardare negli occhi un bambino e sorridere senza odiarlo per l’infanzia che mi è stata negata. Vorrei avere il coraggio di cambiare ciò che non va e la forza di accettare ciò che veramente è.Vorrei Spogliarmi di ogni sentimento e non provare vergogna,che ogni paura fosse stimolo e non inibizione.Vorrei riuscire ad ignorare ogni distanza, poter stringere un filo d’erba tra le mani e provare amore, capire gli esseri in quanto tali. Essere senza confini, punti di partenza o di arrivo, mete e fini . Vorrei legarti a me per portarti dentro e fuori,in ogni luogo, che più mi appartiene.

martedì 22 gennaio 2008

Sbranandoti



ODI AMO


ET




Una foto è un ricordo ghiacciato, se è al tuo viso a dare forza.
Un ventre è un sacco vuoto che ho bisogno di squarciare, se è il tuo cuore tenerlo vivo.
La tua mano è un avvoltoio che mi inchioda quando è verso di me a tendere.Dolente.

Avanzano danzando nelle scure foreste sagome di donne dorate.

Annaspo godendo l’odore di morte leggero

Nel sapore di sangue che stucca la lingua

e intonaca di rosso la saliva.

Sono qui.
Sono risorto
.Trema.


..


.

sabato 5 gennaio 2008

Perdona


Prendete e mangiatene tutti, questo è il vuoto che mi assale;
Frenetico muove il corpo scottato da scintille insane .
Prendete e bevetene tutti, questo è il sangue che ho perduto;
Vino caldo per occhi buoni, Liquore freddo per menti assonnate.
Dionisiache lampare illuminano smarriti visi
sazievoli bottiglie stringono dure mani.

Proteggilo con un abbraccio!
lì, nell'inquieto nascondersi dietro rosse spoglie .

Perdona l' arroganza, è solo per difesa.
Tradito hai il cuore di chi ti ha amato,
Sopito è il tempo delle lacrime, Nata è l 'era del riscatto
finità è la mia seconda vita.

giovedì 3 gennaio 2008

Giudice delle mie sentenze



Serpe che pendoli dal seno del peccato scavando profonde solcature
Giudice delle mie sentenze
Predicando amori hai deglutito piaceri
Giurando fedeltà hai macellato fragili spoglie.

Stigmate avvelenate da chimica menzogna
Opaca aureola,
Eterno sarà il grido del perdono
Immobile sarà l’innocenza di uno sguardo adornato da insolito sorriso.

Vili suppliche transumano cerumei timpani
Sindromi argute confondono le voci ,
Giudice delle mie sentenze
Guerriero che hai deposto le armi

Trascinando un velo nero
Avanzi nuziale volgendomi un fascio di papaveri
Adagiatamente forsennato al petto .

Putrefatta verità
Soffocante è l ‘odore che stringe la mia gola
Rubando affannosi respiri

Spirito di corpo che lento ti accasci in uno spiazzo avvizzito da candidi crisantemi ,
Madre che hai sorretto il vulvero garretto
Sarà ancora beffardo l’ occulto?

mercoledì 2 gennaio 2008

Ettore e Andromeca

"La mia felicità è
il debole tremore del tuo corpo sopra il mio
mentre abbracci consolandoti il tuo piacere informe"






Andromeca piange la morte di Ettore, di Jacques-Louis David, 1783