“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor" Giacomo Leopardi

giovedì 2 agosto 2007

Vampiro


Distruggerò il tuo cuore
munito di frassino e mazzetta.

Scarnerò le tue ossa e le seppellirò
nell' orrore di un oscuro giardino
che non conosce fioritura.
Scaverò con le mani
una grande fossa nel terreno.

Lancerò ognuno di quei pugni
di terra nei miei occhi,
per simulare quel dolore
e non trovare pentimento.

Ti butterò via come
un guanto bucato mentre
sogghignando sguarderò la luna
per godermi il momento.
Soffierò via le lacrime ad una ad una.
Ricucirò dedito e filando
ogni geme di amarezza.
Vagando solitario nei boschi,
Raccogliendo fragole mi nutrirò.

Sarò così bastardo
da non meritare conforto.

Sarò così stronzo che nessuno
si lascerà più attraversare.

Sarò così raggiante che i miei occhi
non riusciranno a scorgere altra luce
all' infuori di me.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il giovane poeta muratore, pazzo e incazzato all'inverosimile,torna a casa dopo aver perso il lavoro. Freme, urla, scalpita e agita al vento gli strumenti desueti del suo lavoro. Mosso da una furia omicida riversa la sua rabbia in un giardino che ribalta i canoni del locus amoenus e sembra quello di dottor jekil e me hyde. Più che il "male di vivere" montaliano ci troviamo difronte alla follia di jack Lo squartatore.