“Arcano è tutto, fuor che il nostro dolor" Giacomo Leopardi

venerdì 17 ottobre 2008

Il sogno (della mente)


Era di notte. Una languida notte d'estate. Il vento osannava i ricordi trattenuti in grembo dai più oscuri magazzini di memoria, il tempo sembrava fermarcisi dentro, quasi depredandomi di ogni più oscura forza. Potevo avvertire il sangue scorrermi tra le membra, il cuore battere al di sopra del tuo ventre, quasi a non voler trovare fine. Il piacere era lì, si poteva assaggiare grattando i margini della tua mente, afferrando i battiti della tua pelle, inspirando l'odore di quel corpo, disteso a manto sul mio. Tra le ciglia d'incredulo avvertivo il peso di ogni lacrima, magistralmente nascosta. Ammiravo i tuoi occhicosì neri da confondersi col cielo emozionarsi in mia presenza. Rubavo i tuoi baci, così insaziabili da riempirmi la bocca di sentimenti immemori.Ed ero lì. Si,Ci sono stato.
In un luogo sconosciuto, conservato in qualche stretto cunicolo della mia mente.

4 commenti:

Jessica ha detto...

wooow! è pazzescamente bello, stupendo veramente! Mi piace come ti esprimi :) bel blog questo!
Un saluto, Jessica.

Squilibrato ha detto...

Sono capitato da queste parti. Belle party.

Complimenti per le tue espressioni.

Anonimo ha detto...

bellissima,
la fine in particolare mi ha colpito davvero

Asha Sysley ha detto...

"Rubavo i tuoi baci, così insaziabili da riempirmi la bocca di sentimenti immemori"

E sono rimasta a leggerla più volte. Rimango affascinata dai tuoi ricordi e dai miei. Mi chiedo a volte perchè in quel frangente non mi sono resa conto della magia che mi avvolgeva e ho lasciato tutto correre come se fosse destino. Poi da sola ho ragionato e ho ricamato parole attorno ai miei sentimenti e al mio lento divenire. Sconvolta, ancora una volta, per non aver capito che quell'evento mi aveva fatto girare bruscamente su un'altra strada. E che ero felice di percorrerla. Anche da sola.